SCULTURE PER LA MOSTRA SULLA FIABA DI CENERENTOLA
La Pianella
Fiorella Corsi, dopo essersi occupata per anni de’ Il Naso di Pinocchio, con varie mostre sia a Firenze sia a Collodi, ora propone una sua rivisitazione di Cenerentola.
Non è la prima volta che Fiorella si cimenta con la fiaba, tema che ha affrontato anche nella recente mostra a Villa Garzoni per la Fondazione Collodi (29 Luglio 2011 – 29 Febbraio 2012), intitolata appunto In Fabula.
Della fiaba di Cenerentola ha deciso di privilegiare il piede più che la simbolica scarpetta. Anche in una installazione del 2004, Le ali del pensiero, il piede era l’elemento principale: una cinquantina di piedi in terracotta, dotati di libri – ali, come quelli di Mercurio, occupavano uno grande spazio che si incuneava nei sotterranei delle cantine di Palazzo Medici-Clarelli di Roma, che, con la loro marcia silenziosa e rimandi cinestetici occupavano lo spazio oscuro dell’anima.
La mostra era dedicata alla scrittura e ai suoi simboli.
In questo caso il piede dal lungo e possente alluce, che maliziosamente entra nella scarpetta, ricorda la versione che il Basile diede di Cenerentola: una ragazza arguta che, senza badare alla morale comune, cercava in ogni modo di realizzare la sua fortuna.
La Pianella settecentesca di cui parla il Basile era di sughero e poteva raggiungere un’altezza di quaranta centimetri, su di essa poggiava la scarpetta. Quella della Corsi trattiene, con un nastro dorato la calzatura che, a sua volta, apre il collo-vagina alla seduzione del piede fallico.
Traendo spunto dalla versione freudiana di Bruno Bettelheim e facendo riferimento all’oriente delle mille e una notte, questa singolare rappresentazione sembra ribadire, dopo la volgarità degli ultimi anni, che ha frastornato la nostra società, che, per conquistare il principe, Cenerentola deve, non solo ricorrere alla magia, ma imparare la seduzione attraverso i giochi erotici dell’eleganza e dell’intelligenza come la sorella affabulatrice Shahrazàd.
Rossana Dedola